venerdì 5 giugno 2015

Predicazione di Domenica 31 maggio su Giovanni 3 1-15 a cura di Massimiliano Zegna

Nicodemo va a trovare Gesù di notte forse per non far vedere che “uno dei capi dei Giudei” si confronta con lui o più semplicemente perché Gesù è sempre circondato da una folla di persone e allora vuole avere un colloquio tranquillo e riservato per chiedere ciò che gli sta a cuore. La notte significa anche che Nicodemo sta cercando la verità e si trova ancora avvolto dalle tenebre.
A questo proposito mi piace ricordare un passo di una predicazione a Torino del pastore Paolo Ribet: “La notte è anche la notte dell’anima. Tale è dunque la condizione in
cui si trova anche Nicodemo quando si reca da Gesù. La notte può anche rappresentare una sorta di oscurità dell’anima, della coscienza: Nicodemo rappresenta la nostra umanità che vuole andare a Gesù, ma ci va partendo proprio da una sorta di confusione spirituale. E dalle tenebre vuole giungere alla luce della comprensione nuova dell’esistenza che può trovare solo in Cristo”
L'inizio del dialogo tra Nicodemo e Gesù è significativo: “Rabbi (che vuol dire maestro) noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai se Dio non è con lui”.
La risposta di Gesù è questa: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”.
Questo è uno dei passi più significativi dell'Evangelo di Giovanni in quanto il concetto di rinascita deve essere sempre presente anche nella nostra vita terrena.
Se dovessimo accontentarci di trascinare la nostra vita in modo continuativo ed abitudinario senza la ricerca di cose nuove o nuove esperienze che cosa impareremmo dalla vita stessa?
Per questo Gesù sprona anche lo stesso Nicodemo a nascere di nuovo.
Nicodemo esprime a Gesù tutte le sue perplessità “Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?”
La risposta di Gesù è questa: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel Regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne; e quello che è nato dallo spirito è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto “Bisogna che nasciate di nuovo. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da viene né dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”,
Per chi, come me ha già una certa età, può meglio comprendere il dialogo tra Gesù e Nicodemo. Come si può rinascere quando si già vecchi? -dice Nicodemo- e Gesù risponde ricordando il Battesimo in cui noi siamo già rinati una seconda volta e ci lascia anche il messaggio di speranza per cui, anche se si è già vecchi, la nostra vita può riprendere altre volte.
Questo significa che le forze possono mancare e ci si mette più tempo a fare le cose ma si può rinascere. Io l'ho provato nella mia vita. Per due volte sono stato ricoverato all'ospedale ed entrambe le volte ne sono uscito, per mia fortuna, guarito. Poi ho ricominciato e non mi sono perso d'animo. Ho pregato Dio perché potesse darmi la possibilità di riprendermi. E così è stato.
Allora ho fatto questa riflessione: quando aumentano gli anni pian piano il viso fa vedere un po' di difetti, rughe ed escrescenze varie; le mani e le gambe mutano la loro potenza (e lo sa chi fa lo sportivo che non può più correre come faceva prima). Però se ci si accetta il mutamento fisico e soprattutto se si prendono i cambiamenti nel senso positivo si potranno scoprire anche in noi stessi delle nuove qualità. E così se ci difetta la velocità nel fare le cose può accrescere la qualità o la cura nel farle.
Se prima ci si metteva un giorno nel fare un certo lavoro, adesso ci metteremo una settimana a fare lo stesso lavoro, ma magari sarà più curato e avremo più esperienza nel farlo.
Il discorso di Gesù in cui sono citati acqua, spirito e carne mi ha indotto ad un'altra riflessione.
“Se uno non è nato d'acqua e di spirito non può entrare nel Regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne; quello che è nato dallo spirito è spirito”
Che cosa significa questa frase? Che bisogna abbandonare la nostra carnalità e dedicarsi solo al nostro spirito, alla nostra anima? Non è questo l'insegnamento di Gesù ma, secondo me, vuole insegnarci a conciliare carne e spirito. Quando nel Padre Nostro si dice “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” sa benissimo che il nostro corpo non può vivere di solo spirito ma ha bisogno ogni giorno di un sostentamento concreto.
L'altra settimana io ed Anna siamo andati a visitare “L'Altro mercatino” a Sagliano Micca realizzato da una signora tedesca che ha per sei mesi casa a San Paolo Cervo e per sei mesi casa a Bamako capitale del Mali. Il ricavato di questa iniziativa (che, in sostanza, è la vendita di abiti di seconda mano e di oggetti provenienti dall'Africa) verrà a incrementare l'azione che sta svolgendo nel Mali, ossia la gestione con volontari di una scuola per bimbi in cui si insegnano i principali rudimenti della vita civile. Però quello che questi bimbi hanno insegnato a chi fa l'insegnante è quello di condividere anche quel poco e che hanno. E così quando ogni giorno, prima di mangiare quella piccola fetta di pane che riescono a procurarsi, ti guardano e con un gesto chiedono se ne vuoi anche tu. E allora il “dacci oggi il nostro pane quotidiano” dovrebbe sempre essere accompagnato con la condivisione del pane.
E nel momento in cui riesci a soddisfare la tua necessità di cibo puoi dedicarti anche ad attività che permetteranno di far sviluppare il cammino umano.
E tutto questo permetterà alla donna e all'uomo di rinascere.
C'è una rinascita complessiva e una rinascita individuale.
Quando si parla di rinascita complessiva si può pensare alle epoche storiche dell'uomo. Chi guarda indietro nel tempo per alcuni anni, è tentato di essere nostalgico degli anni trascorsi perché in alcuni casi vi sono episodi che lasciano l'amaro in bocca. Però se si guarda a periodi lontani della storia è innegabile che dall'età della pietra, dal medioevo, di strada se n'è fatta parecchia. E dal punto di vista individuale ognuno di noi può raccontare storie diverse. E tutta la nostra vita è costellata di episodi negativi e positivi. Io ho sempre cercato di mettere in rilievo i fatti positivi correndo il rischio di essere considerato un “buonista”. Penso però che quando al mattino ci si sveglia e si vede il sole dalla finestra non bisogna già pensare come spesso succede dalle nostre parti: “Adesso c'è il sole ma durerà poco; adesso siamo quasi in estate ma nel Biellese l'estate dura poco e dopo Ferragosto inizia di nuovo il cattivo tempo”.
Spesso sono contrariato da questo modo di pensare anche se annuisco con il capo. Occorre invece, quando ci si sveglia con una giornata serena, ringraziare il Signore per quello che ci ha dà in quel momento. Purtroppo siamo abituati a cercare il Signore solo quando ne abbiamo bisogno mentre invece dovremmo cercarlo, anche e soprattutto, per ringraziarlo quando viviamo dei momenti felici.
E poi pensare alla rinascita che può avvenire giorno per giorno.
Ritornando al brano evangelico di Giovanni il testo che abbiamo letto prosegue così: “Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito”.
Nicodemo replicò e gli disse: “Come possono avvenire queste cose?”
Gesù gli rispose: “Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose?”
La risposta di Gesù è tagliente! Ma come tu sei considerato una delle persone più importanti di Israele e non conosci quanto ti sto dicendo?
E ancora più taglienti sono le parole che seguono: “In verità, in verità vi dico che noi parliamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? Nessuno è salito in cielo se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo che è nel cielo.
Gesù qui rivela quanto succederà a se stesso dopo la crocifissione: salirà in cielo e sarà in cielo e Nicodemo che ha cercato la verità in quel momento la scopre.
Altre due volte Nicodemo sarà citato nell'Evangelo: un'altra volta in Giovanni 7, 45 -51 interviene in difesa di Gesù quando i farisei vogliono farlo arrestare
Le guardie dunque tornarono dai capi dei sacerdoti e dai farisei, i quali dissero loro: «Perché non l'avete portato?» Le guardie risposero: «Nessuno parlò mai come quest'uomo!» Perciò i farisei replicarono loro: «Siete stati sedotti anche voi? Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui? Ma questo popolino, che non conosce la legge, è maledetto!» Nicodemo (uno di loro, quello che prima era andato da lui) disse: «La nostra legge giudica forse un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quello che ha fatto?»
Ed infine aiuta Giuseppe d'Arimatea a deporre il corpo di Gesù nella tomba, e l'episodio è di nuovo raccontato dall'Evangelo di Giovanni 19,39-42
“Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch'egli, portando una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre. Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei. Nel luogo dov'egli era stato crocifisso c'era un giardino, e in quel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino”.
Citerò di nuovo una frase del pastore Ribet perché la ritengo interessante ed importante:
“Il tema della nuova nascita non compare molto frequentemente nei nostri sermoni o nelle nostre discussioni, mentre è molto accentuato in altri settori, per esempio, del protestantesimo carismatico
E’ molto significativa al riguardo la testimonianza di John Wesley, il fondatore del metodismo, il quale ha scritto nel suo diario, al giorno 24 maggio 1738: «La sera andai, riluttante, ad una riunione in Albergate Street. Qualcuno, al mio ingresso, stava leggendo la prefazione di Lutero alla Lettera ai Romani. Circa un quarto d’ora prima delle nove, mentre l’officiante stava descrivendo il cambiamento che Dio opera nel cuore dell’uomo mediante la fede in Cristo, sentii il mio cuore stranamente riscaldato». È da notare che Wesley, a quell’epoca, non era un peccatore impenitente, ma era già un riformatore religioso e un predicatore molto seguito, eppure egli sente il bisogno di segnare in modo particolare questa esperienza religiosa, come una esperienza di nuova nascita.
Probabilmente pochi di noi potrebbero dire il giorno della propria conversione a Cristo. Però, anche se non siamo abituati a mettere l’accento su un fatto particolare che ha cambiato la nostra vita o un momento in cui abbiamo accolto la fede in Cristo, dobbiamo comunque riconoscere che la nostra vita non è lineare, ma è sempre segnata da fratture. E la frattura fondamentale è data dall'incontro con Cristo”.
Personalmente ho avuto diversi incontri con la ricerca della fede: “Da ragazzo ero studente all'Istituto Lamarmora gestito dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Lì ho frequentato quarta e quinta elementare e i tre anni di Scuola Media. L'andare a messa tutti i giorni e l'incontro con un cattolicesimo conformista ed abitudinario (seppur con momenti importanti che ho rivalutato) mi portarono ad una forma di ribellione e diventai ateo.
Un'estate tra quarta e quinta ginnasio mentre ero al mare con i genitori a Rapallo trovai una chiesa battista e andai per la prima volta ad un culto in cui c'erano due persone. Quando entrai il pastore ringraziò il Signore per avermi condotto in quella chiesa (tra l'altro stava piovendo a dirotto). Quando lo salutai mi chiese dove abitavo. Gli risposi Biella e allora lui mi disse di andare pure nella chiesa valdese. Ritornai con Anna durante il culto di Natale ma passò ancora un bel po' di tempo finché decisi di frequentare questa chiesa.
Ho voluto raccontare questa mia esperienza perché credo che la rinascita possa sempre esserci per tutti anche se in modi e in tempi diversi.
Prima di concludere questa predicazione vorrei pensare e dedicare il mio pensiero a due persone che mi stanno particolarmente a cuore. Uno si chiama X e avevo chiesto alla nostra comunità di pregare per lui quando era in ospedale. Ecco che cosa mi ha scritto qualche giorno fa:
“Ciao Massimiliano volevo ringraziare te e, anche se non sono Valdese, la comunità ed i gruppi di preghiera. Il tuo approccio positivo ed i tuoi messaggi mi hanno tenuto compagnia quando stavo male, bene oppure cercavo di essere di supporto ai miei cari anche quando non me la sentivo . Vorrei venirti a trovare non appena starò meglio o venire in chiesa a salutare tutti”

Un altra richiesta di preghiera è per Y che ha una gravidanza difficile ma è determinata a condurla in porto; qualche giorno fa mi ha scritto:
“E' un maschio!!! Ma mi hanno rimesso a letto immobile di nuovo ho rischio contrazioni e placenta previa in 2 punti quindi si romperà' prima!! Devo stare ferma altre 5 settimane e poi dalla 26 settimana riuscirebbero a salvarlo! Prega per me max...”
Sì Y, pregheremo per te e per tutti le sorelle e i fratelli che oggi ne hanno bisogno.
E buona rinascita a tutti, nel nome del nostro signore Gesù Cristo che ci ha insegnato a dire
“Padre nostro, che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo anche in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non esporci alla tentazione
ma liberaci dal Male.
Tuo è il Regno, la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen