martedì 4 ottobre 2011

MOSTRA

MOSTRA “EVANGELICI E RISORGIMENTO”

L’ospitalità della mostra “Evangelici e Risorgimento“, nel salone “Punto Cagliari” di Biella, non è casuale ma rappresenta un filo solido tra le comunità sarde e valdesi. Così, nella presentazione, che si è svolta venerdì 30 settembre nello spazio espositivo del circolo culturale “Su Nuraghe“, il pastore protestante Claudio Pasquet di Torre Pellice ha dimostrato che fondamentale per l’attuazione del Risorgimento come processo politico e culturale di libertà, fu anche l’apporto di sardi e valdesi.
Legame sottolineato anche dal presidente del circolo Battista Saiu.
“È una storia poco conosciuta che merita essere evidenziata – ha affermato il presidente di Su Nuraghe – innanzitutto perché il popolo sardo e gli abitanti delle valli valdesi in Piemonte appartenevano fino all’Unità d’Italia al Regno di Sardegna; inoltre perché alcune curiosità come la presenza di sardi fra i garibaldini o l’influenza dell’evangelico Alessandro Gavazzi nella formazione personale di Garibaldi rappresentano situazioni in cui le cosiddette minoranze hanno lasciato segni importanti della convinta scelta risorgimentale“.
I principali temi affrontati nella mostra sono: l’apporto dei protestanti alle guerre d’indipendenza; i personaggi del periodo risorgimentale; il ruolo dei valdesi nella fondazione della Croce Rossa; la diffusione dell’alfabetizzazione; la produzione editoriale; il ruolo delle donne; il ruolo politico ed economico delle minoranze straniere e degli imprenditori protestanti negli Stati preunitari; la diffusione della Bibbia nel territorio italiano.
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dalle ore 16 alle 19 con ingresso libero fino al 9 ottobre nel
“Punto Cagliari” di via Galileo Galilei 11 a Biella.
Massimiliano Zegna

INAUGURAZIONE MOSTRA


Il pastore valdese Claudio Pasquet, il presidente del consiglio di Chiesa della Chiesa Evangelica Valdese di Biella, Ludovica Pepe Diaz ed alcuni ospiti della serata inaugurale della mostra.

lunedì 26 settembre 2011

PERCHE DI UNA MOSTRA

La mostra “Evangelici e Risorgimento” che si inaugurerà nella sala espositiva del Circolo Su Nuraghe il 30 c.m. alle ore 20,30, è una mostra itinerante realizzata dalla Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice grazie al contributo della Tavola Valdese, “ progettoottopermille”.
Questa mostra che si compone di 12 pannelli illustrativi, vuole illustrare la scelta di campo risorgimentale che gli Evangelici, cristiani non cattolici, fecero senza remore, pur essendo la loro chiesa, una comunità religiosa senza potere politico. Essi lessero il processo politico e culturale del Risorgimento non solo come unificazione dell'Italia ma anche , sopratutto, come rinnovamento culturale in una nazione appena formatasi, ancora segnata dalla Controriforma, accogliendone le istanze del liberalismo moderno. Quindi convinti che l'Italia possa diventare una nazione moderna e libera, gli evangelici prendono parte alle sue vicende con uno slancio molto superiore alla loro realtà numerica impegnandosi soprattutto su tre fronti: religioso, culturale, assistenziale.
Negli anni 1859-60 all'unificazione d'Italia si accompagna anche l'espansione della presenza evangelica.
Evangelisti e Colportori, aprono locali di culto, tengono dibattiti, utilizzando gli spazi concessi dal clima di relativa tolleranza che si è instaurato. Il Sinodo valdese crea un Comitato di Evangelizzazione e trasferisce a Firenze la scuola di teologia.
Con la proclamazione del Regno d'Italia del 1861, anche l'evangelismo italiano, pur nella pluralità delle identità riafferma la sua unità progettuale.
Le chiese valdesi, di tradizione calvinista, hanno alle spalle una lunga vicenda storica: un Sinodo deliberativo, una Confessione di Fede, Ministri teologicamente preparati.
Le Chiese libere, nate dopo il '48 seguono invece il modello congregazionlista mentre le Chiese nate dalle missioni anglo-sassoni adattano le teologie di provenienza, alla sensibilità italiana.
Con la presa di Roma tutte le chiese evangeliche aprono chiese in città, per riaffermare che l'Italia moderna, nata con la fine del potere temporale del papa, vive nel pluralismo religioso e nella libertà di coscienza e di culto.
Avendo l'azione di queste chiese come prospettiva il rinnovamento spirituale del paese, esse non parlano di proselitismo e missione ma di evangelizzazione e quindi si definiscono evangelici. Questo significa ricondurre la fede cristiana al Vangelo ed, in ottica critica, significa denunciare sopratutto l'ignoranza delle scritture, scontrandosi con l'opposizione della gerarchia ecclesiastica.
Le figure centrali di questo progetto furono l'evangelista, il colportore e la maestra. Il colportore, spostandosi di paese in paese offrendo testi sacri, illustrandone il contenuto, riscuotendo insulti e non di rado percosse, è il simbolo dell'evangelismo italiano. Si ha notizie certe di un colportore anche nelle valli biellesi e in particolare a Graglia.
Per accedere al testo biblico bisogna saper leggere, ma l'Italia risorgimentale ha tassi di analfabetismo dal 30 all' 80%. Prima di costruire chiese gli evangelici aprono delle scuole. Personaggi chiave di quest'impegno sono le maestre. Esse tengono, di giorno l'insegnamento elementare, la sera un corso per adulti che si conclude con la lettura di un testo biblico e una preghiera. Le maestre sono spesso giovani donne che lavorano in ambienti prevenuti ed ostili. La prima scuola elementare di Piedicavallo e stata aperta da una maestra valdese in seno alla appena nascente comunità. Il contributo degli ambiti protestanti internazionali è fondamentale per quest'opera sotto il profilo economico. Alla loro generosità si deve la realizzazione di scuole, opere sociali, pubblicazione di giornali e libri. Anche un gran numero di imprenditori è motivo di sviluppo economico. Il loro apporto in ambito culturale apre nuovi orizzonti, conducendo oltre le ristrette frontiere.
Nel '900 gli evangelici italiani, mantenendo fede al progetto risorgimentale, vivendo tutte le esperienze della vita nazionale, pagando di persona la testimonianza evangelica sotto il fascismo, partecipano alla Resistenza, rivendicando, nel dopoguerra, la libertà religiosa. Oggi, inseriti in modo propositivo nella società italiana e nel quadro delle Intese con lo Stato, proseguono la predicazione dell'Evangelo impegnandosi per il superamento delle discriminazioni, il rinnovamento delle istituzioni, la libertà delle coscienze.
Tutti questi concetti saranno più esaustivamente affrontati dal Pastore valdese Claudio Pasquet nella sua conferenza introduttiva nel giorno di inaugurazione della mostra.


La Presidente del Consiglio di Chiesa

Ludovica Pepe Diaz

MOSTRA "EVANGELICI E RISORGIMENTO"



martedì 26 luglio 2011

FESTA DI FRA DOLCINO 2011



FESTA DI FRA DOLCINO 
                  2011
            CA’ Dë STUDI DOSSINIAN
     CENTRO  STUDI  DOLCINIANI
VIA VERCELLOTTO 3
13836 COSSATO (BI) TEL. 015 94271 
e-mail : perodijvalentin@libero.it
SABATO 10 SETTEMBRE 
A BIELLA ALLE ORE 17
PRESSO LA SALA VALDESE   VIA FECIA DI COSSATO  9/C - BIELLA
CONFERENZA CON IL PROF. GIOVANNI  CERINO BADONE 
(DOCENTE  UNIVERSIT.  PIEMONTE  ORIENTALE)
TEMA DELLA SERATA : 
“LE AZIONI  MILITARI  DI  FRA DOLCINO E  RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI  DEL  MONTE  CIVETTA”

DOMENICA 11 SETTEMBRE
LOCALITA’ MARGOSIO TRIVERO (BI) 
ORE 10- CULTO VALDESE CON IL PASTORE LUCIANO DEODATO
ORE 11- SALITA AL CIPPO PER ASSEMBLEA ANNUALE  CENTRO STUDI DOLCINIANI
ORE 13  PRANZO
PRESSO LA LOCANDA  ARGIMONIA  LOCALITA’ BOCCHETTA  LUVERA
 (A 1,5  KM. DAL MARGOSIO) 
menù : tagliere di salumi - castagne con lardo - salsiccetta con erbette - polenta concia -torta di mele-acqua – vino- caffè-  euro 16.00
è GRADITA LA PRENOTAZIONE 
ore 15 -  festa da BAL  CON  claudio  ballario ALLA FISARMONICA
in caso di pioggia si STA’ al coperto.  Vi aspettiamo numerosi!!!!
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI : PIERO DELMASTRO TEL.  015 94271 CELL. 3394215756

martedì 5 luglio 2011

AOSTA VALDESE: PORTE APERTE alla CITTA'



Per ingrandire cliccare sul testo

sabato 4 giugno 2011

PICCOLA GRANDE PREGHIERA

DIO E' UN BAMBINO


E' vero, Dio è un bambino!

E' simile ad un bimbo non atteso
la cui venuta
disturba e rivoluziona tutto.

Dio è quel bambino
che fa dischiudere la parte migliore
del cuore umano
e che scopre la bellezza interiore
di ogni creatura.

Dio è quel bambino senza timore
davanti ai grandi di questo mondo,
è quel bambino ingenuo
che pone le domande sconvenienti.

Dio è pure quel bambino
che ridona coraggio e speranza
ai rassegnati che siamo.

Sì, così è Dio:
un bambino che getta le braccia
al nostro collo
per dirci: "Io ti amo!"


          Jean Desfonds
          da "Mission" 1992



tratto da:
Comitato Italiano per la CEVAA, Al di là delle barriere,
stampato ma non pubblicato, Trieste, 1995, p. 72,
raccolta di testi a cura di Renato Coïsson.

VALDESI DI CALABRIA

450 ANNI DALLA STRAGE DEI VALDESI DI CALABRIA

commemorazioni per i 450 anni dal massacro dei valdesi di Calabria, avvenuto nel giugno 1561 per mano delle truppe papali di Pio IV e del cardinale Michele Ghislieri, capo del Sant’Uffizio dell’Inquisizione e futuro papa Pio V. I valdesi erano giunti in Calabria nel corso di ondate migratorie fra il XIV e il XV secolo, che li portarono anche in Puglia e Campania. Per molto tempo gli insediamenti valdesi nel Sud Italia convissero senza grandi contrasti con la realtà locale, poiché almeno in una prima fase non entrarono in aperto disaccordo con le autorità amministrative ed ecclesiastiche. L’adesione dei valdesi alla Riforma, nonché l’inizio di un’aperta attività di predicazione della Bibbia, attirarono, dopo vari e falliti tentativi di conversione, l’attenzione della chiesa cattolica che era ben determinata a mantenere il controllo sulla regione e a reprimere ogni "eresia". Il risultato fu una violenta e sanguinosa repressione in tutta la zona e si calcola che furono trucidate più di 2000 persone nella sola città di Guardia Piemontese, che ancora oggi conserva nella sua toponomastica il ricordo della strage.

Fra gli appuntamenti della commemorazione sono previsti conferenze e spettacoli teatrali. In particolare domenica prossima avrà luogo l’inaugurazione a Guardia Piemontese del Centro di cultura "Giovan Luigi Pascale" ristrutturato dalla Tavola valdese e con un nuovo allestimento a cura del Centro culturale valdese di Torre Pellice; seguirà alle 17.30 un convegno con gli interventi di Francesco Altimari, Maria Bonafede, Renata Ciaccio, Marco Fratini, Beatrice Grill, Cesare Milaneschi, Paolo Ricca. Lunedì 6 avrà invece luogo a Montalto Uffugo il convegno storico dal titolo "1561: lo sterminio dei valdesi a Montalto Uffugo e in Calabria".



Tratto da NEV - Notizie evangeliche dell'1 giugno 2011

sabato 21 maggio 2011

PREGHIERA PER LA PACE




Dal 17 al 25 maggio 2011 si svolge a Kingston in Giamaica
la Convocazione Ecumenica Internazionale sulla Pace
promossa dal Consiglio Ecumenico delle Chiese.
I partecipanti chiedono a tutte le Chiese del mondo 
di unirsi a loro
domenica 22 maggio 
con la preghiera per la pace.


Preghiera dai Caraibi 
per la Convocazione internazionale ecumenica sulla pace 
Preghiera per la pace 
Domenica 22 maggio 2011
Dio della pace, a cui nulla è impossibile,
creatore, redentore, vivificatore:
ancora una volta veniamo a Te
per implorare la tua misericordia e il tuo perdono.
Dacci di poter ricominciare di nuovo
e aiutaci a dare un’opportunità alla pace in questo mondo.
Sì, vogliamo dare alla pace una possibilità,
perché abbiamo mancato tante occasioni,
abbiamo impedito tante iniziative
e siamo stati a guardare, 
quando il bene veniva sopraffatto,
invece di vincere il male con il bene.
Perdonaci, Signore.

Ti preghiamo, donaci la pace.

Mentre chiediamo il tuo perdono, 
vorremmo che questo stesso istante
diventasse un tempo di pace, 
in cui rinnovare il nostro impegno
di costruttori di pace e di giustizia.
Ti rendiamo grazie per il Decennio 
per superare la violenza,
per il lavoro svolto per accrescere 
la nostra coscienza
e il nostro desiderio di pace.
Al tempo stesso confessiamo 
che c’è molto di più da fare
se vogliamo davvero 
dare alla pace una possibilità.

Ti preghiamo, donaci la pace.

Attraverso il tuo Spirito, 
ti chiediamo di consacrare alla pace 
i nostri cuori e le nostre menti
e di far sì che le nostre vite stesse 
siano il punto di partenza della pace, qui ed ora.
Aiutaci a cooperare con Te, 
dando alla pace una possibilità,
creando un mondo in cui la pace 
sia il nostro ethos e la nostra essenza.
Donaci la pace, ti preghiamo. 
Donaci saggezza e coraggio:
saggezza per discernere ciò che porta alla pace,
e coraggio per essere fedeli e obbedienti a Te.

Ti preghiamo, donaci la pace.

Dio della pace, a cui nulla è impossibile,
fa che siano strumenti della tua pace
quanti partecipano 
alla 
Convocazione internazionale 
ecumenica 


sulla pace e in ogni luogo,
cosicché tutti insieme possiamo compiere la tua volontà,
e dare così alla pace una possibilità.
Nel nome del Principe della pace, 
Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore.
Amen.



venerdì 20 maggio 2011

LA FEDE DONO DI DIO: LE OPERE SONO I FRUTTI DELLA FEDE

Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, 
affinché ... 
abbondiate per ogni opera buona 
(II Corinzi 9,8) 

mercoledì 18 maggio 2011

BELLEZZA DELLA LODE


È bello celebrare il Signore e cantare le tue lodi, 
o Altissimo;
proclamare al mattino la tua bontà, 
e la tua fedeltà ogni notte
(Salmo 92,1-2)

martedì 17 maggio 2011

PAROLA CHE AIUTA

Il Signore dice: 
«Poiché egli ha posto in me il suo affetto, 
io lo salverò, lo proteggerò, 
perché conosce il mio nome» 
(Salmo 91,14)

mercoledì 4 maggio 2011

DIO SOSTIENIMI

E ora che sono giunto alla vecchiaia..., 
o Dio, non abbandonarmi, 
finché non abbia raccontato i prodigi del tuo braccio a questa generazione 
(Salmo 71,18) 

lunedì 2 maggio 2011

OTTO PER MILLE VALDESE

comunicazione umana

giovedì 28 aprile 2011

FEDE EVANGELICA, PEDAGOGIA, CULTURA VALDESE NEL CUORE DELLA SICILIA

logo claudiana
logo 150 anni claudianaclaudiana

Un centro valdese nel cuore della Sicilia
Un centro valdese nell’entroterra siciliano
La vicinanza al mare, alla Valle dei Templi, a Catania e Palermo
L'asilo, la scuola primaria, il centro agricolo, il Centro studi e la casa per ferie.

Nato nel 1961 per iniziativa di un gruppo di credenti guidati dal pastore Tullio Vinay, il Servizio Cristiano di Riesi – piccolo centro dell'entroterra siciliano sorto nel XVII secolo – è un'opera educativa e sociale della Chiesa valdese in Italia che si propone di testimoniare concretamente l'amore fraterno, "l'agape", nella prospettiva del regno di Dio.
Il Servizio comprende una scuola materna e una scuola primaria paritaria, un centro per l'agricoltura biologica, un centro socio-sanitario e una casa per ferie.


Il libro
Un viaggio chiamato Riesi
I 50 anni del Servizio Cristiano
A cura di Marco Jourdan
Prefazione di Oscar Luigi Scalfaro
Testi in 4 lingue: italiano, francese, tedesco e inglese
illustrato
pagine 192

L'autore
Saggi di Franco Giampiccoli, Salvatore M. Mirisola, Gianluca Fiusco





Casa Editrice Claudiana - Torino

sabato 23 aprile 2011

martedì 12 aprile 2011

Iniziativa editoriale Fazi Editore



"Campo dei Fiori" 
la nuova collana diretta da Vito Mancuso e Elido Fazi

Linee programmatiche della collana “Campo dei Fiori” 

Una piazza di Roma 
❀ Campo de’ Fiori è l’unica piazza di Roma a non avere una chiesa. 
❀ Campo de’ Fiori è il luogo più famoso della Roma pontificia dove venivano allestiti i roghi. 
❀ Campo de’ Fiori richiama col suo nome suggestivo la bellezza della natura. 

Il nome di una collana 
❀ Campo dei Fiori è la prima collana laica di spiritualità e di libera ricerca teologica. 
❀ Campo dei Fiori promuove le opere di tutte le vittime della libera ricerca spirituale. 
❀ Campo dei Fiori guarda alla natura e alla materia come al luogo di nascita dello spirito. 

I capisaldi del programma editoriale 
❀ La libertà della ricerca 
Ha scritto la filosofa e mistica Simone Weil: “Io non riconosco alla Chiesa il potere di limitare le operazioni dell’intelligenza e le illuminazioni dell’amore nell’ambito del pensiero”. Campo dei Fiori intende promuovere (finalmente anche in Italia) una teologia libera, coraggiosa, onesta, attenta anzitutto alla verità intrinseca delle affermazioni e al bene del mondo, e disposta per questo a mettere in secondo piano i vincoli di autorità. 
Autori: Hans Küng, Roger Haight, Leonardo Boff, Carlo Molari… 

❀ La natura 
Ha scritto lo scienziato e teologo gesuita Pierre Teilhard de Chardin: “Materia, Vita ed Energia: le tre colonne della mia visione e della mia beatitudine intima”. Campo dei Fiori intende promuovere una spiritualità non più contrapposta alla naturalità, non più distaccata dal mondo e concepita come sovrannatura che sta in alto rispetto a una natura che sta in basso. Il cosmo naturale diviene al contrario il luogo concreto dove ritrovare lo spirito. 
Autori: Matthew Fox 

❀ Le religioni 
Ha scritto il teologo e filosofo Raimon Panikkar: “Chi conosce soltanto la propria religione non la conosce veramente”. Campo dei Fiori non è alla ricerca di nessun sincretismo e non sogna una nuova super-religione tipo new-age. Sa però che ogni religione rimanendo se stessa non può più sfuggire al dialogo teologico, spirituale e culturale con le altre religioni. Oggi nessuna religione può resistere da sola di fronte al nichilismo che minaccia la coscienza. 
Autori: Huston Smith, Paul Knitter, Yves Raguin 

❀ La capacità della denuncia profetica 
Ha scritto il teologo martire antinazista Dietrich Bonhoeffer: “La Chiesa deve uscire dalla stagnazione, dobbiamo rischiare di dire anche cose contestabili, se ciò permette di sollevare questioni di importanza vitale”. Campo dei Fiori, senza essere in alcun modo una collana contro la Chiesa istituzionale, non esita tuttavia a dare voce alle analisi critiche dei credenti. 
Autori: Ferruccio Parazzoli, Alberto Maggi 

❀ Il primato della spiritualità, compresa la spiritualità laica 
Ha scritto Montaigne: “Ogni altra scienza è dannosa a colui che non ha la scienza della bontà”. Campo dei Fiori intende promuovere una visione dell’uomo che pone al vertice non il sapere, né il fare, ma l’essere: essere uomini forti che coltivano la saggezza del bene e della giustizia anzitutto a livello interiore. Il che vale sia per credenti sia per non-credenti. 
Autori: Michel de Montaigne, Albert Schweitzer, Karl Jaspers, Pavel Florenskij. 

❀ Il senso della tradizione 
Ha scritto papa Giovanni XXIII: “Cos'è la tradizione? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.” Campo dei Fiori intende coltivare con attenzione e passione il senso della memoria storica. 
Autori: John O’Malley (gesuita), Storia dei papi; Pico della Mirandola, Marco Aurelio. 

❀ La testimonianza personale quale decisivo banco di prova 
Ha detto Gesù di Nazaret: “Dal frutto si conosce l’albero”. Campo dei Fiori intende riprendere con forza il genere classico delle vite esemplari e per questo presenta moderne biografie. 
Personaggi: Dietrich Bonhoeffer, Michele Serveto, Giordano Bruno, Albert Schweitzer, Gandhi.

martedì 5 aprile 2011


CA DE STUDI DOSSINIAN
Centro Studi Dolciniani

VIA VERCELLOTTO 3  13836 COSSATO (BI) TEL. 015 94271 e-mail perodijvalentin@libero.it



SABATO 9 APRILE 2011
  A BIELLA
PRESSO LA SALA VALDESE
VIA FECIA 9/C
ALLE ORE 17


CONVERSAZIONE PUBBLICA SUL TEMA

VARGA MUNGA”
STORIA DELLE DONNE
DA EVA A DOMANI

TENUTA  DALL’ANTROPOLOGA  
E  DOCENTE  UNIVERSITARIA 

MICHELA ZUCCA



                       

venerdì 18 marzo 2011

GIAPPONE: PER LE VITTIME DEL TERREMOTO

GIAPPONE: PER LE VITTIME DEL TERREMOTO

La FCEI invita le chiese
alla preghiera e lancia una sottoscrizione
di solidarietà





Roma (NEV), 16 marzo 2011 - Profondamente scioccato
dal terremoto di magnitudo 9 della scala Richter che
ha scosso il Giappone lo scorso 11 marzo, e dal
successivo tsunami e alla sua forza devastatrice che ha
distrutto le città sulla costa nord occidentale del Sol
levante, il Consiglio della Federazione delle chiese
evangeliche in Italia (FCEI) ha aperto una sottoscrizione
a favore delle vittime.

Di seguito il messaggio del Consiglio FCEI: "Come
federazione di chiese e come comunità di credenti,
siamo vicini al popolo del Giappone, che sta
sopportando catastrofi enormi. Invitiamo le chiese
a rivolgere le loro preghiere al Dio che si è rivelato
in Gesù Cristo come Dio della riconciliazione e
della pienezza di vita. Nel periodo che precede
la Pasqua invitiamo a pregare nelle chiese per le vittime
del terremoto e dello tsunami, per coloro che hanno perso
le tracce dei loro cari, che hanno visto travolgere
le loro città dalla violenza dell’acqua.
La nostra intercessione
e la nostra solidarietà materiale accompagneranno
quanti stanno cercando i sopravvissuti.
Di fronte alla minaccia
di una catastrofe nucleare che svela la fragilità
della vita umana
invochiamo il Dio del creato intero,
che risparmi il peggio
 e ci aiuti
ad affrontare con intelligenza le conseguenze di
una tale eventuale
devastazione.
Diversi Salmi ci parlano di Dio come di una rocca
sicura e stabile: possa questa rocca costituire
un rifugio sicuro
 per tutti e tutte coloro che cercano oggi
riparo dalla paura
e dall’angoscia della morte".
Segue la citazione del Salmo 61:
"O Dio, ascolta il mio grido,
sii attento alla mia preghiera.
Dall'estremità della terra io grido a te,
con cuore abbattuto; conducimi tu
alla ròcca ch'è troppo alta per me;
poiché tu sei stato un rifugio per me,
una torre fortificata dinanzi al nemico".

La FCEI promuove campagne e raccolte di fondi 
in casi di emergenze umanitarie, che confluiscono 
nel fondo dell'Action by Churches Together (ACT) Alliance, 
agenzia umanitaria promossa dal 
Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) 
e dalla Federazione luterana mondiale (FLM) (actalliance.org). 
Chi volesse inviare delle donazioni può farlo 
utilizzando 
il seguente conto corrente postale specificando la causale
"Giappone": 
ccp n. 38016002 - IBAN: IT 54 S 07601 03200 0000 38016002, 
intestato a: 
Federazione delle chiese evangeliche in Italia, 
via Firenze 38, 00184 Roma (www.fcei.it).


Giappone/2. Messaggi di solidarietà dal mondo ecumenico

Roma (NEV), 16 marzo 2011 - Appelli alla solidarietà
con il popolo giapponese e alla preghiera
per le vittime del terribile sisma
e del successivo tsunami che l'11 marzo
ha letteralmente spazzato via intere città
sulla costa nord-orientale dell'arcipelago,
sono giunti da numerosi organismi di chiese
mondiali ed ecumenici.
Tanti i leader religiosi che hanno mandato
messaggi
di vicinanza alla popolazione del Giappone
così duramente colpito.

Olav Fykse Tveit, segretario generale
del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC),
da Seoul in Corea del Sud, dov'è attualmente in visita,
il 12 marzo ha lanciato un appello alle chiese
di tutto il mondo per pregare per il Giappone
e la popolazione giapponese.
"Siamo scioccati e tremanti,
mentre vediamo
quanto siamo vulnerabili come esseri umani
di fronte a disastri di questa portata",
ha dichiarato Tveit,
che così prosegue:
"Esprimiamo la nostra
più profonda vicinanza e preghiamo
per tutte le vittime,
per le loro famiglie e per tutti quelli che ora
vivono nel timore di ulteriori scosse.
Preghiamo per coloro che hanno perso i loro cari
o che non riescono a trovarli, per coloro che hanno perso
le loro abitazioni o per chi deve affrontare l'impatto di questa
enorme distruzione". Tveit rivolge un pensiero
anche ai soccorritori
"che in queste ore stanno affrontando un compito esigente".
Dello stesso tenore gli appelli che arrivano dalle chiese
di tutto il mondo,
mentre si è messa in moto la macchina dei soccorsi,
affiancata,
tra le altre, delle tante Agenzie umanitarie cristiane,
quali ACT-Action by Churches Together, ADRA,
Esercito della Salvezza, BaptistWorldAid,
World Vision, United Methodist Committee on Relief,
Christian Reformed World Relief Committee.


tratto da: NEV Notizie Evangeliche
www.fcei.it 
in data: 18 marzo 2011

domenica 13 marzo 2011

PACE PER LA PALESTINA - PACE PER ISRAELE

DUE BAMBINI GUARDANO AL FUTURO

Signore,
fa che non ci siano più case bruciate
come alberi senza foglie, ma che
attorno a noi ci siano
soltanto fiori.
Fa che la gente non porti più fucili,
ma regali,
che non ci sia più miseria e disperazione,
ma gioia e serenità.
Signore, quando sento una sirena,
se è un malato guariscilo presto,
se è un incendio, spegnilo subito
e che non ci siano né morti né feriti.
Signore, abbi pietà di noi e salvaci.
Punisci i cattivi, se credi,
ma non severamente,
perché non sanno quello che fanno.
Grazie, Signore, per tutto
quello che hai fatto.
Ma manca l’amore.
Gli uccelli e i fiori lo hanno,
ma gli uomini non l’hanno.

un bambino libanese



Avevo una scatola di colori
alcuni caldi, altri molti freddi.
Non avevo il rosso per il sangue dei feriti:
non avevo il nero per il pianto degli orfani;
non avevo il bianco per le mani ed il volto dei morti.
Ma avevo l’arancio, per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
ed il celeste dei chiari cieli splendenti
ed il rosa per i sogni ed il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.
una bambina israeliana




tratto da: Comitato Italiano per la CEVAA, 
In Attesa del Mattino,
raccolta di testi di fede,
stampato ma non pubblicato, Torre Pellice, 1991, p. 123.

venerdì 11 marzo 2011

COMITATO AMICI CENTRO PERES PER LA PACE PER I BAMBINI PALESTINESI




Per ingrandire cliccare sul testo

giovedì 10 marzo 2011

BISOGNA FARE TUTTI DI PIU'


tratto da: 

www.chiesavaldese.org  10 marzo 2011:



FARE DI PIU'


di Maria Bonafede








Risposta all'articolo di Goffredo Fofi su L'Unità del 12 febbraio

Goffredo Fofi ha pubblicato il 12 febbraio scorso sull’Unità un articolo rivolgendo ai Valdesi parole di apprezzamento per la loro vicenda e la loro testimonianza in passato, ma lamentando una loro assenza nel dibattito odierno in Italia, come minoranza "potrebbero dare di più, non basta essere bravi bisogna aiutare gli altri a diventarlo" forse "si sono lasciati irretire... pensano che in una società conformista non sia opportuno esporsi?". Nella sua risposta (pubblicata in data 5 marzo) Maria Bonafede, moderatore della Tavola Valdese, poneva in evidenza un fatto: per contribuire al dibattito bisogna essere ascoltati e nella situazione attuale gli evangelici sono scomparsi dalla scena nazionale, non per volontà propria ma perché il conformismo mediatico del paese li ha relegati nell’insignificanza.

Ringrazio Goffredo Fofi che ha voluto dedicare un articolo alla nostra Chiesa sollecitandoci a "fare di più". Un incoraggiamento affettuoso, ci pare, che accogliamo volentieri e che però trascura un dato di fondo dal quale nessuno dovrebbe prescindere: in Italia l'informazione religiosa sul mondo protestante (ma non solo) è colpevolmente oscurata e anche testate che in passato sembravano avere a cuore quel pluralismo di fedi e tradizioni spirituali che negli ultimi decenni è cresciuto anche in Italia, oggi sembrano concentrate a informare esclusivamente sulla Chiesa cattolica e su quanto ruota intorno al Vaticano. Spiace dirlo, anche l'Unità che in passato fu il primo quotidiano italiano ad aprire una pagina "delle religioni". Ma erano altri tempi.


Fofi ricorda i bei tempi di Miegge e Mottura, Agape e Riesi, Vinay e i Quaderni Rossi di Raniero Panzieri: luoghi, persone esperienze nei quali singoli valdesi si sono impegnati con il sostegno talvolta esplicito talvolta indiretto della loro Chiesa. E fa bene perché la mia generazione è figlia di quella stagione e di quei maestri. 
Ma la storia non si è fermata negli anni '60: dopo ci sono stati il femminismo, i movimenti per la pace, le battaglie per la laicità dello stato, l'impegno per l'accoglienza degli immigrati. E sono capitoli di un impegno di testimonianza che per noi valdesi continua ancora, con la stessa intensità e la stessa passione perché è fondato sulla nostra fede. Quanti sanno che diverse chiese valdesi e metodiste hanno aperto uno sportello per depositare il "testamento biologico"? Chi sa qual è la posizione della nostra chiesa sulla fecondazione medicalmente assistita o sui diritti delle coppie di fatto? Chi ha saputo che la nostra Chiesa ad ampia maggioranza ha deciso di benedire coppie omosessuali che vogliano inizare un percorso di vita insieme? Chi ha visitato una delle tante chiese valdesi e metodiste impegnate in programmi di accoglienza e di integrazione degli immigrati? Chi sa che almeno il 10% dei valdesi oggi sono immigrati che hanno trovato una casa spirituale nelle nostre comunità, sempre più multiculturali e multietniche? Qualcuno ha mai saputo delle nostre insistenti richieste al governo ed al parlamento sul tema della libertà religiosa? Per tutti, dai musulmani ai testimoni di Geova. Pochi temo.


Pensi, Fofi, all'avvilente silenzio sul testamento biologico alla vigilia di un delicato passaggio parlamentare: per parte nostra abbiamo gridato dai tetti il nostro dissenso nei confronti del testo che potrebbe essere approvato. Abbiamo scritto e detto che come credenti e come cristiani riteniamo legittimo poter disporre di morire dignitosamente, nella libertà e nella responsabilità che il Signore concede a ciascuno di noi. Il giornale sul quale lei ha la possibilità di scrivere ci ha occasionalmente dedicato qualche riga mesi fa. Ora, mentre il dibattito dovrebbe essere aperto e vivace, non ha pensato di dare voce alle nostre idee. Ce ne dispiace, ovviamente ma ci preoccupa molto di più il clima di conformismo religioso che si afferma in ogni angolo della politica italiana e in ampi settori del mondo della cultura. Ce ne dispiace perché crediamo che, ignorando la Riforma e il protestantesimo, l'Italia finisca per ignorare un passaggio decisivo del mondo moderno, della libertà dell'individuo e della sua coscienza, della laicità e dell'etica della responsabilità. Duole dirlo, caro Fofi, ma le conseguenze di questo passaggio mancato sono sotto gli occhi di tutti noi. Siamo alla vigilia del 17 febbraio, il giorno nel quale nel 1848 dopo secoli di persecuzioni ai valdesi del Regno di Sardegna fu concessa la libertà civile. Per noi è un'occasione di festa delle libertà, non solo religiosa e non solo per i valdesi. Ci farebbe piacere fosse una festa di tutti gli italiani.

16 febbraio 2011


Il testo dell'articolo di Goffredo Fofi, 
L'Unità del 12 febbraio 2011