martedì 12 gennaio 2010

IL PRESIDENTE FCEI MASSIMO AQUILANTE SUI FATTI DI ROSARNO

Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche Massimo Aquilante interviene sui fatti di Rosarno - Costruiamo un patto di cittadinanza nella fraternità e nella giustizia
Roma, 11 gennaio 2010 (NEV-CS01) – Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Massimo Aquilante, ha rilasciato la seguente dichiarazione dopo i fatti di Rosarno:
“Sull'immigrazione l'Italia ha imboccato una strada cieca e pericolosa. I fatti di Rosarno dimostrano ancora una volta che il rifiuto da una parte di riconoscere la realtà dell'immigrazione e dall'altra di promuovere la regolarizzazione di chi vive e lavora in Italia, alimentano razzismo, violenza e sfruttamento.
Le violenze razziste di chi spara sui lavoratori immigrati evocano scenari inquietanti e chiamano il governo, il parlamento, le forze sociali e la società civile ad assumersi le loro responsabilità, ciascuno per la propria parte e le proprie competenze.
Come chiese evangeliche ribadiamo il primato della dignità umana e dell'integrazione all'interno di una società che deve riconoscere diritti e doveri di chi vive e lavora nel nostro paese. Riteniamo inoltre che i recenti provvedimenti in materia di immigrazione sta generando frutti avvelenati. In una situazione di crisi e di sofferenza come quella che si è determinata a Rosarno – ma anche in altre situazioni – il Signore Gesù ci invita a un autentico ravvedimento, e a metterci di fronte al suo evangelo di grazia e pertanto ad adoperarci per costruire nuovi rapporti di fraternità e di giustizia.
Per questo auspichiamo che il Governo apra un tavolo di confronto con le forze sociali, l'associazionismo e le comunità di fede. E' solo con un patto di nuova cittadinanza che coinvolga, riconosca ed impegni gli immigrati che l'Italia potrà affrontare la grande sfida che le sta di fronte”.

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