venerdì 20 novembre 2009

Cittadinanza e fatto religioso

di Marco Rostan

Sperimentazioni a scuola: l'ora di storia delle religioni
A Bologna e al Liceo valdese di Torre Pellice si svolge un'ora di religioni nella storia come conoscenza di un fattore umano determinante

Nelle polemiche intorno alla questione del crocifisso non sono mancati commenti che hanno rilanciato la riflessione sul rapporto fra religioni e scuola. I nostri lettori sanno che, da tempo, gli evangelici si battono contro l’ignoranza religiosa nel paese (per cui il crocifisso viene additato come simbolo civile o culturale) e perché, a cominciare dalla scuola, si preparino i futuri cittadini a una conoscenza e comprensione del fatto religioso, sottratta a controlli confessionali e svolta da docenti adeguatamente preparati a livello universitario. Quest’obiettivo che, in un’Europa multireligiosa e multiculturale, dovrebbe apparire ovvio, in Italia sembra irraggiungibile senza una revisione delle intese con la Conferenza episcopale, che nessuna forza politica sembra intenzionata ad affrontare (la sudditanza bipartisan della politica al vaticano si è manifestata compatta proprio in seguito alla sentenza della Corte di Strasburgo). In questo contesto diventa interessante conoscere alcune sperimentazioni che si stanno facendo nelle scuole superiori, nella linea della storia delle religioni. Ne dà notizia un dossier del Dipartimento discipline storiche dell’Università di Bologna(*), in cui si affronta il tema dell’educazione alla cittadinanza attraverso la Storia delle religioni, e si riportano le esperienze di alcuni istituti. Fa piacere ritrovare fra queste il Liceo valdese di Torre Pellice, dove fin dal 1984 è stato inserito questo insegnamento come disciplina obbligatoria per tutti,

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