lunedì 6 luglio 2009

DIARIO DAL TERREMOTO



IN ATTESA DEI "FATTI"

di Elisa Carri

E’ stata una settimana intensa! La popolazione del Campo di Camarda inizia a collaborare con la Protezione Civile. Pian piano sempre più persone vengono coinvolte e ora alcuni membri della tendopoli stanno organizzando un calendario per fissare dei turni, in base alle disponibilità della gente, per i lavori di gestione e organizzazione del Campo. Non è facile organizzare un calendario, soprattutto perché bisogna coordinare il lavoro di tante persone tenendo conto delle esigenze di ognuno.
Coinvolgere la popolazione nella gestione del campo è molto proficuo, non solo per l’autogestione in sé, ma specialmente per le persone stesse. Delle donne hanno iniziato a collaborare in cucina, soprattutto per la pulizia delle pentole, e si sono sentite utili e contente, perché è dal giorno del terremoto che non entravano in una cucina. Cercare di ripristinare le “vecchie abitudini” porta la gente a vivere con un senso di normalità e a essere spinti ad andare avanti per far sì che la situazione migliori.
Diverse persone collaborano in mensa e anche i bambini sono contenti di essere utili e di partecipare.
Durante questa settimana ho notato che alcune signore hanno l’abitudine di lavare i propri vestiti vicino al fiume, a mano senza utilizzare la lavatrice, che comunque è disponibile nel Campo. Questo mi ha sorpreso, d’altra parte mi ha fatto piacere sentire queste donne che raccontavano di quando erano giovani e andavano tutte insieme al fiume per lavare i panni. Ricordavano quel periodo della loro gioventù con gioia e oggi nella tendopoli, è come se avessero fatto un salto nel passato, riportando le abitudini di una volta nel presente. E così il fiume diventa un luogo di incontro per chiacchierare e passare del tempo insieme.

Spesso nel Campo, durante il giorno, ci si incontra fuori le tende e si raccontano storie, proverbi e si ricordano gli eventi passati. L’uncinetto e i piccoli lavori di sartoria sono i passatempo preferiti e c’è qualcuno che sta seguendo dei corsi di ricamo. Tutte queste attività aiutano le persone ad affrontare meglio questa situazione stazionaria che si vive nella tendopoli.
Alcuni hanno iniziato i lavori per la costruzione di case private, in legno, per potersi spostare dalla tendopoli, mentre molti altri aspettano le case che sono state loro promesse. L’aspettativa è ovviamente altissima: la vita nelle tende si fa ogni giorno più faticosa ed esasperante. Intanto si aspetta il G8: al di là dell’evento cambierà qualcosa? Accelererà davvero i tempi della ricostruzione? La gente non si esprime, aspetta con grande dignità i famosi “fatti”. Vedremo.

Delle scosse sismiche sono state avvertite più di altre e questo continuo tremare sta portando la gente all’esasperazione: “Non finisce più…” è la frase che continuamente ritorna alla mente.
Ci sono dei giorni dove la popolazione è molto più serena, ad esempio durante le feste e i giorni di riposo. Quando l’atmosfera è allegra, si festeggia e si sta tutti insieme, uniti. C’è stata la festa patronale del Paese, c’è stata la banda e si è cotta la carne alla brace; una sera è venuto un gruppo a suonare l’organetto e la fisarmonica e tutta la popolazione era coinvolta nelle danze. Certe giornate di festa non solo fanno cambiare l’umore delle persone ma poi trasmettono una certa positività che perdura nei giorni a seguire. Ciò che interrompe questi momenti di tranquillità e gioia, sono le scosse sismiche e i temporali che ormai da più di una settimana si presentano puntualmente tutti i pomeriggi. In questa settimana una signora si è sentita male e i soccorsi sono stati tempestivi ed efficienti, nell’arco di poco tempo un elicottero era pronto nel Campo. L’assistenza medica è garantita e questo è una sicurezza per tutte la gente della tendopoli.

L’organizzazione di giochi e attività per i bambini continuano: anche la Caritas ha avviato un progetto specifico per i bambini ed è presente nel campo di Camarda alcuni pomeriggi a settimana.
Sono state montate due piscine gonfiabili e i bambini sono ovviamente contenti. Felici sono anche tutti coloro che la prossima settimana partiranno per la Sardegna, tramite un viaggio organizzato per 54 persone del Campo di Camarda.
Intanto stanno per arrivare i primi volontari a sostegno del nostro progetto.

5 luglio 2009


tratto dal sito: www.chiesavaldese.org

Nessun commento: