lunedì 4 maggio 2009

LA COLLETTA NEL CULTO: UN GESTO FONDAMENTALE

Particolare da: Quentin Massys (1466-1530). Il cambiavalute.
                                               (dal sito: www.voceevangelica.ch)


I benefici
della colletta

(ve/protestinfo) 
Secondo Daniel Marguerat, noi siamo gli eredi di un passato che ci ha 
trasmesso l'idea di una profonda separazione tra materiale e spirituale.
"Siamo abituati a pensare che la fede è un fatto puramente spirituale che 
ha sì delle conseguenze materiali, ma soltanto di ordine secondario". Ora, 
quando Gesù afferma che bisogna detronizzare il dio denaro, distrugge 
questa separazione. "Non c'è operazione più spirituale che quella di stabilire 
il proprio budget", sostiene Marguerat: "Decidere ciò che si fa con i propri
soldi significa scegliere quali sono i propri valori".
Ecco perché la dimensione simbolica e liturgica dell'offerta durante il culto
è fondamentale. Relegare l'offerta alla fine del culto, rinviarla all'uscita dalla 
chiesa, può essere dannoso. Meglio dunque inserirla nel corso del culto: 
"Questo gesto diventato meccanico indica qual è l'utilizzo che facciamo del 
nostro denaro e concretizza il nostro rapporto con Dio tanto quanto una
preghiera. Ogni culto ci fa entrare in una logica della condivisione.
La colletta è l'unica momento in cui la nostra fede scende fino al nostro
portamonete".  


tratto da: Voce Evangelica
mensile della Conferenza delle Chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera,
maggio 2009, p. 5.

www.voceevangelica.ch

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