venerdì 24 ottobre 2008

la Salute è un diritto di tutti

Immigrazione
La salute è un diritto anche degli stranieri irregolari

Roma (NEV), 22 ottobre 2008 - "E' gravissimo. Si tratta di un emendamento che va contro il più elementare senso della dignità umana, nonché contro la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo". Franca Di Lecce, direttore del Servizio rifugiati e migranti (SRM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) critica duramente l'emendamento al disegno di legge 733 sull'immigrazione presentato dalla Lega e che mira a modificare l'articolo 35 del Testo Unico sull'immigrazione, quello riferito all'accesso alle cure da parte degli stranieri. In particolare si vuole cancellare il comma 5, in base al quale "l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità". 
"Siamo di fronte ad un nuovo attacco ai principi fondamentali della Costituzione italiana: il diritto alla salute - prosegue Di Lecce -. La proposta che colpisce per la sua disumanità escluderebbe dall'accesso alle cure mediche proprio coloro che ne hanno più bisogno, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica. Gli stranieri, infatti, privi per diverse ragioni di un regolare permesso di soggiorno, presumibilmente non si rivolgeranno più al servizio sanitario nazionale per timore di essere denunciati e cercheranno strade alternative e illegali, facendo aumentare il rischio di diffusione nella trasmissione di patologie non curate o curate tardivamente. Come chiese evangeliche, auspichiamo che questa proposta venga respinta con decisione perché escludere i più deboli e renderli ricattabili crea diseguaglianza che porta a gravi tensioni sociali, degrado e marginalità". Di Lecce si aggiunge così al coro di indignazione levatosi in questi giorni da più parti contro l'emendamento che vuole impedire le cure sanitarie di emergenza, quelle salva vita, ai cittadini irregolari.

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