sabato 27 settembre 2008

Culto a Biella - Domenica 28 settembre 2008


CHIESA  EVANGELICA  VALDESE
di  
BIELLA


Via Fecia, 9/c - BIELLA
Domenica 27 settembre 2008 
20a DOPO PENTECOSTE
ore 10
Testo della Predicazione: II Pietro 3,1-18

La venuta del Signore

1 Carissimi, questa è già la seconda lettera che vi scrivo; e in entrambe io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria, 
2 perché vi ricordiate le parole già dette dai santi profeti, e il comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli. 
3 Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi 
4 e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».
5 Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua;
6 e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; 
7 mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi.
8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 
9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.
11 Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, 
12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! 
13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.
14 Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace; 
15 e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 
16 e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture.
17 Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza;
 18 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.


«Noi, oggi, a quasi venti di secoli di distanza, non possiamo dire davvero di aver compreso fino in fondo tutta la portata del messaggio di Cristo, di Cristo stesso. C’è ancora un di più da raggiungere»

- citazione da: Ugo Vanni, Lettere di Pietro, Giacomo e Giuda
(collana Leggere Oggi la Bibbia), Editrice Queriniana, p. 58) - .


Predicazione a cura di: Maurizio Abbà

Culto Evangelico 
di Ringraziamento 
per i Frutti della Terra


La Parola di Dio ci accusa ma non ci distrugge,
vuole farci pentire 
per liberarci dalla paura 
e salvarci 
con tutte le sue creature.




INVOCAZIONE: 
IL POTERE CHE STA DIETRO OGNI COSA

Eterno Iddio,
tu sei il potere che sta dietro ad ogni cosa:
dietro all'energia della tempesta,
dietro il calore del sole.

Eterno Iddio,
tu sei il potere che sta dietro ad ogni mente:
dietro la capacità di pensare e ragionare,
dietro ogni comprensione della verità.

Eterno Iddio,
tu sei il potere nascosto dietro la croce di Cristo:
dietro la debolezza, la tortura e la morte, 
dietro l'amore invincibile.

Eterno Iddio, noi ti adoriamo:
a te solo rendiamo il nostro culto. 
Amen

                                Book of Common Worship
           Presbyterian Church (USA) - leggermente adattato



Salmo
104

Lode a Dio per la bellezza del creato

1 Anima mia, benedici il SIGNORE!
SIGNORE, mio Dio, tu sei veramente grande;
sei vestito di splendore e di maestà.
2 Egli si avvolge di luce come d'una veste;
stende i cieli come una tenda;
3 egli costruisce le sue alte stanze sulle acque;
fa delle nuvole il suo carro,
avanza sulle ali del vento;
4 fa dei venti i suoi messaggeri,
delle fiamme di fuoco i suoi ministri.
5 Egli ha fondato la terra sulle sue basi:
essa non vacillerà mai.
6 Tu l'avevi coperta dell'oceano come d'una veste,
le acque si erano fermate sui monti.
7 Alla tua minaccia esse si ritirarono,
al fragore del tuo tuono fuggirono spaventate,
8 scavalcarono i monti, discesero per le vallate
fino al luogo che tu avevi fissato per loro.
9 Tu hai posto alle acque un limite che non oltrepasseranno;
esse non torneranno a coprire la terra.
10 Egli fa scaturire fonti nelle valli
ed esse scorrono tra le montagne;
11 abbeverano tutte le bestie della campagna,
gli asini selvatici vi si dissetano.
12 Vicino a loro si posano gli uccelli del cielo;
tra le fronde fanno udir la loro voce.
13 Egli annaffia i monti dall'alto delle sue stanze;
la terra è saziata con il frutto delle tue opere.
14 Egli fa germogliare l'erba per il bestiame,
le piante per il servizio dell'uomo;
fa uscire dalla terra il nutrimento:
15 il vino che rallegra il cuore dell'uomo,
l'olio che gli fa risplendere il volto
e il pane che sostenta il cuore dei mortali.
16 Si saziano gli alberi del SIGNORE,
i cedri del Libano che egli ha piantati.
17 Gli uccelli vi fanno i loro nidi;
la cicogna fa dei cipressi la sua dimora;
18 le alte montagne son per i camosci,
le rocce sono rifugio per gli iraci.
19 Egli ha fatto la luna per stabilire le stagioni;
il sole conosce l'ora del suo tramonto.
20 Tu mandi le tenebre e si fa notte;
in essa si muovono tutte le bestie della foresta.
21 I leoncelli ruggiscono in cerca di preda
e chiedono a Dio il loro cibo.
22 Sorge il sole ed essi rientrano,
si accovacciano nelle loro tane.
23 L'uomo esce all'opera sua
e al suo lavoro fino alla sera.
24 Quanto son numerose le tue opere, SIGNORE!
Tu le hai fatte tutte con sapienza;
la terra è piena delle tue ricchezze.
25 Ecco il mare, grande e immenso,
dove si muovono creature innumerevoli,
animali piccoli e grandi.
26 Là viaggiano le navi
e là nuota il leviatano che hai creato perché vi si diverta.
27 Tutti quanti sperano in te
perché tu dia loro il cibo a suo tempo.
28 Tu lo dai loro ed essi lo raccolgono;
tu apri la mano, e sono saziati di beni.
29 Tu nascondi la tua faccia, e sono smarriti;
tu ritiri il loro fiato e muoiono,
ritornano nella loro polvere.
30 Tu mandi il tuo Spirito e sono creati,
e tu rinnovi la faccia della terra.
31 Duri per sempre la gloria del SIGNORE,
gioisca il SIGNORE delle sue opere!
32 Egli guarda la terra ed essa trema;
egli tocca i monti ed essi fumano.
33 Canterò al SIGNORE finché avrò vita;
salmeggerò al mio Dio finché esisterò.
34 Possa la mia meditazione essergli gradita!
Io esulterò nel SIGNORE.
35 Spariscano i peccatori dalla terra
e gli empi non siano più!
Anima mia, benedici il SIGNORE.
Alleluia.



PREGHIERA DI ILLUMINAZIONE: 
LA TUA PAROLA E' COME L'ACQUA

Signore, la tua Parola è come l'acqua:
rinfrescaci alle sue sorgenti, tuffaci nella sua corrente, trascinaci verso il suo mare.
La tua Parola è come il fuoco:
che essa ci rischiari senza abbagliarci, ci riscaldi senza bruciarci, ci infiammi senza divorarci.
La tua Parola è come il cielo: fa' che ci allarghiamo in essa,
affinché conosciamo l'altezza e la profondità di tutto ciò che esiste.
La tua Parola è come la terra: fa' che siamo radicati in essa,
affinché sperimentiamo la solidità e la costanza di tutto ciò che tu doni, 
esigi e prometti. Amen

                       André Dumas, da "Cent prières possibles" 



- In occasione della consegna delle terre tribali al governo degli Stati Uniti, il capo Seattle della tribù dei Duwamish fece questa riflessione sulle sofferenze inflitte al suo popolo dai nuovi arrivati.

Importa poco dove passeremo il resto dei nostri giorni. Ancora poche lune, pochi inverni, e più nessuno dei discendenti delle grandi tribù che un tempo si spostavano per questo grande paese e vivevano felici nelle loro case, protetti dal Grande Spirito, rimarrà per piangere sulla tomba di un popolo che fu più potente e più pieno di speranza del vostro. Ma perché dovrei piangere il destino del mio popolo? A tribù segue tribù, e a nazione segue nazione, come si susseguono le onde del mare. E' l'ordine della natura, il tempo della decadenza può essere lontano, ma viene sicuramente per tutti. Nessuno è esente dal comune destino. Nemmeno l'uomo bianco, il cui Dio cammina con lui e gli parla come un uomo fa con il suo amico. Quindi, dopo tutto, possiamo essere fratelli e sorelle. Vedremo. Una cosa sappiamo, che l'uomo bianco potrebbe scoprire un giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio.

                                 Sealth detto Seattle, capo dei Duwamish, 1855



NON LA TERRA APPARTIENE ALL'UOMO,
MA L'UOMO APPARTIENE ALLA TERRA

" L'aria è preziosa per l'uomo rosso, perché tutte le cose
   partecipano allo stesso respiro
   - l'animale, l'albero, l'uomo -.
L'uomo bianco pare non sembra rendersi conto
che respira; sembra un morente insensibile al fetore.
Cos'è l'uomo senza gli animali?
Se tutti gli animali scomparissero, l'uomo morirebbe,
perché si troverebbe in una grande solitudine di spirito.
La sorte che tocca gli animali colpirà anche l'uomo.
Tutte le cose sono legate tra di loro.
Ciò che attenta alla terra, attenta anche al figlio della terra.
Lo sappiamo: la terra non appartiene all'uomo,
è l'uomo che appartiene alla terra.
L'uomo non ha creato il tessuto della vita;
ma ne è una fibra.
Ogni azione sul tessuto si ripercuote su di voi ":
"Sappiamo che l'uomo bianco non capisce la nostra razza.
Per lui ogni parte della terra si equivale,
perché è come uno straniero che viene di notte
a prendere dalla terra tutto ciò di cui ha bisogno.
La terra non la considera come suo fratello,
ma come il suo nemico,
e quando l'ha conquistata non si ferma.
Abbandona dietro di sé le tombe degli antenati
e non si preoccupa più di nulla.
Tratta la terra, sua madre, il cielo, suo fratello,
come degli oggetti da comprare o da saccheggiare
o da vendere come dei mattoni o delle pietre brillanti.
La sua fame divorerà la terra, lasciandovi dietro
un deserto ".

                                         Testimonianza di un pellirossa

(citazione da: Comitato Italiano per la CEVAA, Quando è Giorno?, 
Raccolta di testi di fede, a cura di Renato Coïsson, 
prima edizione Torre Pellice, 1988, 
seconda edizione Trieste, 1994,
stampato ma non pubblicato, p. 152).




PREGHIERA PER LA TERRA

Grazie, o mio Dio: ho ritrovato la mia amata sorella,
ho ritrovato la terra, mia sorella.
Essa è fatta della mia stessa argilla
E beve gli stessi raggi di sole.
E tuttavia ci eravamo persi di vista.
Non la guardavo più.
Non la frequentavo più.
Non ero più in comunione con lei.

Avevo creduto -
Avevamo creduto, fratelli e sorelle,
di poter fare a meno di lei.
Signore, la ritrovo infine,
ma malata, ferita, sfinita.
Tu ce l'avevi data vergine nelle nostre mani avide,
selvaggia ma addomesticabile.

Alcuni di noi l'hanno consegnata agli sfruttatori.
L'hanno costretta a prostituirsi,
per trarre da essa piacere senza limiti.
Ed ora, sfigurata e contagiosa
essa ci contamina, quando ci avviciniamo a lei.

Prenderò le sue difese, Signore.
Di lei che è senza braccia,
di lei che è senza voce.
Mi batterò per lei.
Perché tu me l'hai affidata, Signore:
a me,
a tutti.

Proteggendola,
e sviluppandola come tu desideri,
ancora una volta potrò essere salvo
insieme ai miei fratelli e alle mie sorelle.

                           Da "Propositions liturgiques" della
       Comunità ecumenica di lavoro chiesa ambiente. Svizzera


IL DESERTO CANTERA'

Il deserto canterà e si rallegrerà:
i luoghi aridi si copriranno di fiori.

Tutti vedranno la gloria del Signore:
vedranno la magnificenza del nostro Dio.

Dite a tutti coloro che sono ansiosi:
siate forti e non abbiate paura.

I ciechi recupereranno la vista:
i sordi ritroveranno l'udito.

Gli zoppi salteranno e danzeranno:
coloro che sono muti grideranno.

Trasformeranno le loro spade in aratri:
delle loro lance faranno ròncole.

Le nazioni vivranno in pace:
non impareranno più la guerra.

Questa è la promessa di Dio:
la promessa di Dio che sarà adempiuta.
Amen.

                         ispirato a Isaia 35 e Michea 4
             dalla liturgia della comunità di Iona (Scozia)




(le preghiere sono riportate da: Rete di Liturgia,
 n. 8, settembre 1999).


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