martedì 29 luglio 2008

Meditazione di Mario Radaelli

LA FABBRICA DEI NUMERI


In un paese dell’Olanda esiste da molti anni una fabbrica che produce numeri di tutte le forme e le dimensioni e questo da molti secoli. Gli operai che vi lavorano fanno la spola tutti i giorni dalla fabbrica al magazzino, dove i numeri vengono riposti sugli scaffali, divisi secondo la loro identità e la loro grandezza. Per molti anni nel magazzino c’era stato solo il silenzio, nessuno si era mai lamentato di nulla. All’improvviso un bel giorno i numeri incominciarono a parlare a ed a lamentarsi. Gli zero si sentivano oppressi perché non valevano nulla, proprio zero. Gli uno si lamentavano perché i loro fratelli maggiori valevano di più. I nove infine si gloriavano di essere i più ricchi della famiglia.
Il padrone della fabbrica, ascoltati i brontolii che provenivano dal magazzino, un giorno si recò a fare visita ai numeri che stavano brontolando, mettendo a soqquadro tutti gli scaffali dove erano stati riposti dagli operai. “Cosa c’è da brontolare”, disse con tono seccato il padrone della fabbrica. Ad uno ad uno i numeri incominciarono ad esporre le proprie ragioni. “Noi zero siamo stufi di contare nulla, mentre gli altri contano qualcosa, è ora che anche noi siamo trattati in modo diverso, altrimenti prendiamo l’esaurimento nervoso ed allora sono guai per lei, signor padrone”. Il padrone non sapeva come fare, ma poi pensandoci bene spiegò loro che tutti potevano valere qualcosa e molto di più di quanto pensavano. “Vedi zero, è vero che da solo non vali nulla e che il tuo collega uno vale poco, ma se vi mettete insieme, tu vali 10 ed il tuo collega uno, vale dieci volte il suo valore”. Lo stesso discorso fece ai due, ai tre, ai quattro e via via fino ai nove che pensavano di aver perso il primato del valore dei numeri, essendo quello più alto. Alla fine il padrone aveva tranquillizzato un po’ tutti. Ma i numeri ripresero a lamentarsi aggiungendo altre osservazioni. “E’ vero, dissero gli zero, se ci mettiamo accanto ai nostri colleghi prendiamo valore ed anche loro hanno bisogno di noi ma questo non basta, mai nessuno ci prenderà in considerazione”. Allora il padrone disse loro “Chiamerò un esperto in materia e vedrò cosa mi dice”. Chiamò così un esperto che si presentò nella fabbrica dei numeri con un grande assegno bancario. Andò nel magazzino dei numeri e prese molti zero ed altri numeri che incollò su quell’assegno formando una grossa cifra. Poi mise la sua firma in calce all’assegno e lo diede al padrone della fabbrica dicendo: “Ecco, ora saranno soddisfatti i tuoi numeri perché ciascuno di loro ha formato una grossa cifra con la quale tu puoi comprare quello che vuoi”. Il padrone andò nel magazzino e raccontò tutto ai numeri che finalmente si tranquillizzarono perché avevano capito che insieme potevano valere molto. Avevano anche capito che ciascuno di loro non poteva fare a meno degli altri e così la pace ritornò nel magazzino della fabbrica dei numeri. Da quel giorno il silenzio e la pace tornò nel magazzino ed i numeri vissero a lungo felici e contenti.

Mario Radaelli
della Chiesa Evangelica Valdese di Chivasso

1 commento:

maurizio abbà ha detto...

Una meditazione esortativa e di consolazione,
grazie Mario!